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Per Aspera Ad Veritatem n.3
La nuova costituzione economica

Sabino Cassese - (Editori Laterza, Bari 1995)





È stato pubblicato, per i tipi degli Editori Laterza, il pregevole volume "La nuova costituzione economica", sessantunesimo contributo della collana "Manuali Laterza", orientata a fornire strumenti interpretativi dei fenomeni politici ed economici che caratterizzano l'evoluzione della società nazionale ed internazionale.
L'autore, Sabino Cassese, professore ordinario di Diritto Amministrativo nella facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli studi di Roma con questa pubblicazione prosegue nell'opera, a lui cara, di "attualizzare" il diritto amministrativo, cercando di individuare gli strumenti per conformarlo alla fenomenologia economica e politica, in continua evoluzione.
Occorre chiarire, come lo stesso autore preliminarmente sottolinea, che per "costituzione economica" deve intendersi, secondo una prima definizione, l'insieme dei rapporti economici regolati dalla costituzione. Tuttavia, l'espressione può anche interpretarsi in una seconda e più ampia accezione, secondo la quale "costituzione economica" è un insieme di istituti che pur facendo parte del diritto, non appartengono necessariamente alla costituzione scritta.
Infine, l'Autore rimarca un terzo significato di "Costituzione economica" che non abbraccia soltanto le norme costituzionali, ma anche un cerchio più ampio rappresentato dalla legislazione minore e dalla prassi applicativa.
Il tentativo di reinterpretare la nuova costituzione economica alla luce dei mutamenti in questo contesto muove da un preliminare excursus storico dell'assetto tradizionale dell'economia, affiancato da un esame dei nuovi sviluppi e delle nuove prospettive, al fine di ricostruire un quadro d'insieme del diritto pubblico dell'economia e fornire le chiavi per una corretta analisi giuridica.
L'Autore si sofferma sulla ricostruzione storica dei rapporti tra Stato ed economia, dall'unità d'Italia fino alla istituzione del Mercato unico europeo, distinta in quattro periodi: dal 1861 alla fine del secolo (periodo dello Stato liberista); il secondo è quello che giunge agli anni venti (prima industrializzazione); il terzo è quello che si protrae fino alla metà di questo secolo (economia mista); il quarto è quello che va dalla metà di questo secolo fino al 1970 (Stato del benessere o Stato sociale).
L'interesse dell'Autore è costantemente rivolto ad analizzare la dinamica storica, mediante un esame comparativo degli eventi economici con il modello politico legislativo adottato, al fine di fornire un bilancio storico sull'interventismo, sul liberismo e sulle nuove prospettive aperte con l'Unione Europea.
Segue una compiuta disamina di tutti i grandi temi del diritto pubblico dell'economia: mercato unico, disciplina della concorrenza, monopoli pubblici, privatizzazioni, politiche economiche comunitarie, controllo della finanza pubblica, della moneta e della valuta, disciplina della banca, dei valori mobiliari e delle assicurazioni.
Nella cornice storico-descrittiva della trattazione è proposta anche una compiuta riflessione su due temi centrali.
Il primo concerne il progressivo allargamento degli orizzonti dell'economia, che si è sostanzialmente concretato in un "affievolimento" della tradizionale sovranità statuale nel campo dell'economia, alla quale si sono affiancati strumenti di diritto internazionale e comunitario.
Il secondo si concentra sui rapporti tra poteri pubblici e privati in ordine all'economia, in risposta ai nuovi orientamenti del settore. L'Autore rileva infatti che i poteri pubblici possono condizionare in vario modo l'attività economica, in quanto, com'è noto, il ciclo economico è soggetto a vincoli pubblici.
Il complesso intrecciarsi di queste due tematiche ha ridisegnato la nuova "costituzione economica", riscrivendone le geometrie e gli equilibri. Ciò deve rappresentare un valido parametro di riferimento per il legislatore, chiamato ad assicurare sempre la coincidenza del fenotipo giuridico con il fenotipo reale.



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